L’emergenza Covid non ha soltanto obbligato le famiglie a riconsiderare gli spazi in cui vivono. Sta davvero incidendo sul mercato immobiliare, con effetti immediati. È quanto emerge da alcuni dati elaborati dal franchising immobiliare Toscano, sulle preferenze d’acquisto pre e post-lockdown. Tra gennaio e marzo, in media il 20% dei clienti acquistava un bilocale, il 32% un trilocale, mentre il 33% saliva verso 4 o 5 vani. A maggio, la soluzione più generosa è progredita di 7 punti, al 40%.

Il dato non si riferisce alle semplici indicazioni di ricerca, ma è basato sulle proposte d’acquisto controfirmate da venditore e acquirente, cioè il passaggio formale che prelude al rogito. Dal momento che la ricerca della casa è sempre un processo che dura diversi mesi, questo suggerisce che proprio durante i mesi di chiusura molte famiglie hanno cambiato in corsa e optato per una soluzione più grande. E questa è solo la media nazionale, perché nei bacini più popolosi come Lombardia e Lazio, che trainano il mercato, la tendenza è ancora più marcata.

Nel Lazio, i dati del I trimestre mostravano bilocali al 26%, trilocali al 29% e immobili con 4 o più vani al 32%; a maggio i bilocali sono scesi al 19%, i trilocali sono saliti al 34% e gli altri al 38%, con quasi la scomparsa dei monolocali all’1%. In Lombardia, invece, a maggio i monolocali scendono dal 9% al 3%, i bilocali salgono dal 26% al 31%, i trilocali scendono dal 38% al 25% mentre le soluzioni sopra i 4 vani sono “esplosi” passando dal 21% al 37%. Questo non significa che i tagli piccoli scompaiano, anche perché resta una quota di acquisto per investimento. «Eppure, specialmente nelle grandi città, aumenta l’attenzione verso metrature importanti, presenza di spazi esterni e i clienti prendono in considerazione l’ipotesi di spostarsi verso zone semi centrali e periferiche, purché ben servite, a patto di un po’ di superficie in più» secondo Fabrizio Tolli, amministratore delegato di Toscano.

Per quanto riguarda, invece, il consuntivo di mercato, una recente elaborazione di Tecnocasa sui dati dell’Agenzia delle Entrate registra l’atteso calo delle compravendite. «A fine anno, l’impatto Covid porterà ad un ridimensionamento dei volumi di circa 100 mila unità rispetto alla chiusura del 2019» segnala l’ufficio studi di Tecnocasa. I prezzi nelle grandi città dovrebbero restare stabili, con alcune oscillazioni verso il basso per le soluzioni meno pregiate e verso l’alto per quelle di qualità. «A fine anno, l’impatto Covid porterà ad un ridimensionamento dei volumi di circa 100 mila unità rispetto alla chiusura del 2019» segnala l’ufficio studi di Tecnocasa. I prezzi nelle grandi città dovrebbero restare stabili, con alcune oscillazioni verso il basso per le soluzioni meno pregiate e verso l’alto per quelle di qualità.

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